I Cannabinoidi CBD e CBG

Da sempre oltre tremila anni a. C. la cannabis è stata sempre coltivata e piantata per gli innumerevoli benefici medicinali, per combattere ansia e stress, dolori e infiammazioni.

CBD è una sostanza della cannabis, che lavora sul sistema nervoso centrale, oggi sempre di più vengono studiati i vantaggi medicamentosi della cannabis.

CBD o cannabinoide, è uno dei principi che si trova all’interno della cannabis, ha la capacità di interagire col sistema endocannabinoide che si trova nelle cellule. Nelle cellule non solo del cervello, così come negli organi.

L’organismo umano è dotato di un sistema recettore distinto per i cannabinoidi.

Il sistema endocannabinoide (ECS) contiene i recettori dei cannabinoidi (CB) e influenza l’attività di molti altri sistemi del nostro organismo. I fitocannabinoidi della cannabis hanno la stessa capacità degli endocannabinoidi, appunto quella di trasmettere sollievo e benefici prodotti naturalmente dall’organismo.

Il sistema endocannabinoide ha un ruolo fondamentale nel nostro sistema nervoso e regola molti processi fisiologici. Tra cui la regolazione della risposta al dolore, l’appetito, la digestione, il sonno, l’umore, l’infiammazione e la memoria.

Risposta sull’organismo del sistema ECS
L’insieme degli endocannabinoidi di un individuo viene identificato come sistema endocannabinoide.

Il sistema endocannabinoide agisce sulla regolazione di una grande varietà di processi sia fisiologici che cognitivi, è efficace anche nelle crisi epilettiche, sull’apparato osseo e articolare, sistema endocrino, sistema nervoso, sulla risposta allo stress, ansia, insonnia, occhi, sistema immunitario, lo sviluppo neurale.

Influenza quindi la risposta sensoriale e motoria, la frequenza cardiaca, le reazioni emotive, l’appetito e la nausea/vomito, la sensibilità al dolore, umore, l’infertilità, l’apprendimento e la memoria.

Recettori Cannabinoidi
I recettori cannabinoidi, si dividono in due tipologie fondamentali, i recettori CB1 e CB2, suddivisi in diversi sistemi e membrane del nostro corpo.

I recettori CB1 si trovano nel sistema nervoso e nel cervello.
I recettori CB2 sono tendenzialmente presenti nel sistema immunitario.

Due dei più noti esocannabinoidi sono il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD).

Anche gli Enzimi formano il Sistema Endocannabinoide, sono proteine che consentono la comunicazione tra cannabinoidi e recettori endocannabinoidi.

Gli endocannabinoidi sono minuscole molecole (cellule segnali) che provengono da un acido grasso polinsaturo: l’acido arachidonico, queste molecole (cellule segnali) fanno parte di qualunque processo di comunicazione che regola le attività di base delle cellule e coordina tutte le azioni cellulari.

L’abilità delle cellule di percepire e rispondere esattamente al loro microambiente è alla base dello sviluppo, della riparazione dei tessuti, dell’immunità e dell’omeostasi dei tessuti normali.

Gli errori nelle interazioni di segnalazione e nell’elaborazione delle informazioni cellulari sono responsabili di malattie come il cancro, l’autoimmunità e il diabete. Comprendendo la segnalazione cellulare, le malattie possono essere trattate più efficientemente , in teoria si possono creare tessuti artificiali. che comunicano che derivano da un acido grasso polinsaturo: l’acido arachidonico.

I cannabinoidi si possono considerare dei “messaggeri” che agiscono nel corpo. Se ne trovano due tipi: quelli che hanno origine all’interno del nostro organismo (gli endocannabinoidi, come Il 2-arachidonoilglicerolo, (2-AG) e l’anandamide) e quelli che, invece, provengono dall’esterno (gli esocannabinoidi) e che si trovano nella pianta di cannabis.

Quali sono i Cannabinoidi

Cannabinoidi endogeni (endocannabinoidi)
I cannabinoidi endogeni sono composti organici che si creano all’interno dell’organismo e si muovono nell’ambito del sistema nervoso centrale e periferico. Sono una gruppo di messaggeri lipidici capaci di interagire con i recettori cannabinoidi che formano il sistema endocannabinoide.

Per ora sono cinque gli endocannabinoidi conosciuti alla comunità scientifica: e sono anandamine, arachidonoglicerolo, noladin, virodamina, N-arachidonoildopamina.

Cannabinoidi naturali (fitocannabinoidi)
I fitocannabinoidi sono presenti nella pianta di Cannabis e sono raggruppati nella sua resina appiccicosa. La ricerca scientifica ha classificato 113 diversi cannabinoidi presenti nella cannabis.

La ricerca è presente su tre fitocannabinoidi più numerosi nella pianta di cannabis: il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), il cannabidiolo (CBD) e il cannabinolo (CBN). Oltre ai tre cannabinoidi principali, è necessario considerare la presenza del cannabigerolo (CBG): un cannabinoide non psicoattivo scoperto nel 1964.

Il cannabigerolo (CBG) è composto dall’acido cannabigerolico (CBGA). Questo, nel corso della maturazione della pianta, può trasformarsi grazie all’azione di alcuni enzimi negli altri cannabinoidi già citati.

Il Cannabigerolo CBG è un cannacinoide non psicoattivo dall’alto potere terapeutico. Il primo componente a svilupparsi nella cannabis e responsabile della creazione di CBD e THC, i principi attivi studiati nella terapie. Il CBG fa parte dei fitocannabinoidi: che, a differenza degli endocannabinoidi, non sono prodotti dall’organismo, ma dalla pianta di cannabis.

Il cannabigerolo si trova nelle piccole escrescenze della pianta (tricomi) sotto forma di acido (CBGA) ed è il primo a crescere nella pianta di cannabis: per questo, è considerato il precursore degli acidi più comuni, che costituire CBD e THC.

Dopo la raccolta, le piante contenenti i fitocannabinoidi le fanno essiccare e le lavorano, col calore, dopo alcuni passaggi i componenti perdono le loro caratteristiche acide, con la rimozione di un gruppo carbossilico.

Grazie al processo, di decarbossilazione, gli acidi si trasformano nei loro equivalenti non acidi, come THC, CBD e CBG.

Durante la fioritura, il cannabinoide più abbondante è proprio il CBG. Ma quando la sostanza viene essiccata, la sua concentrazione è generalmente inferiore all’1%. Per questo, il composto non ha ricevuto un’attenzione particolare dagli studiosi in questi anni.

Il CBG non è contenuto nella Convenzione delle Nazioni Unite sulle sostanze psicotrope: per questo, nella maggior parte dei Paese questo fitocannabinoide e i suoi derivati sono legali. Il cannabigerolo, infatti, non ha proprietà psicotrope.

Il potenziale del CBG
Il CBG, interagendo col sistema endocannabinoide come gli altri cannabinoidi, offre un grande potenziale in campo terapeutico. Diversi studi hanno dimostrato la capacità inibitoria nell’assorbimento di acido amminobutirrico (GABA), con conseguenti attività rilassanti: in questo caso il CBG è efficace nella cura dell’ansia e della tensione muscolare.

Altre ricerche che risalgono alla seconda metà del ‘900 hanno dimostrato gli effetti analgesici e anti-fungini del cannabigerolo.

Oggi il CBG è stato consigliato ed è potenzialmente efficace contro il cancro al seno, alla pelle e alla prostata. Per di più, il fitocannabinoide potrebbe costituire un aiuto contro la psoriasi, dato che inibisce la proliferazione dei cheratinociti.

Altri usi potenziali del CBG sono stati scoperti nel trattamento del glaucoma, dato che diminuire la pressione intraoculare, e nella cura di malattie infiammatorie intestinali e di disfunzioni vescicali. Infine, il fitocannabinoide potrebbe essere una rimedio e soluzione allettante come antidepressivo o come farmaco anti-nausea.

Cannabinoidi sintetici
Sono i cannabinoidi realizzati in laboratorio per poi essere impiegati a scopo terapeutico come componente di vari farmaci. I cannabinoidi sintetici simulano le caratteristiche degli endocannabinodi, interagendo con i recettori CB1 e CB2 del sistema endocannabinoide dell’organismo.

I principi attivi di Cbd e Cbg della Cannabis consigliati ed efficaci per alcune patologie :
fibromialgia
dolore cronico
dolore postraumatico
chemioterapia
insonnia
sclerosi multipla
problematiche neuropatiche croniche,
problematiche autoimmuni croniche,
rigidità muscolare
contratture e rigidità muscolari
dolori articolari
stress postraumatico
chiarezza mentale
agitazione
ansia
attacchi di panico
depressione
malumore
nervosismo
stanchezza
mancanza di appetito
nausea
stipsi
reflusso gastroesofageo
epilessia
disturbi neuropatici
osteoporosi
psoriasi
miorilassante muscolare
abbassa la pressione sanguigna
migliora l’elasticità delle arterie e il flusso all’interno di esse

NON CAUSANO EFFETTI COLLATERALI

 

Il cili è consigliato a bambini, adulti, anziani, animali la FDA americana ha approvato.

 

 

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